Chi è Ubah Cristina Ali Farah?
Cristina
Ali Farah è nata a Verona nel 1973 da padre somalo e madre italiana.
L'italo somala Cristina spesso parla della condizione delle donne del suo
paese paterno, raccontando le difficoltà e le sfide poste dalla modernità
che si inserisce in una tradizione ricca e ancora vivissima. È vissuta a
Mogadiscio dal 1976 al 1991, quando è stata costretta a fuggire a causa
della guerra civile scoppiata nel paese. Si è trasferita per alcuni anni a
Pècs, in Ungheria, e in seguito a Verona. Dal 1997 vive stabilmente a Roma,
dove si è laureata in Lettere presso l'Università La Sapienza. Lavora da
diversi anni come mediatrice culturale presso numerosi istituti scolastici e
organizza corsi di formazione rivolti ad educatori. Le varie attività svolte
ruotano soprattutto intorno al tema del racconto e a quelli della
letteratura postcoloniale e della migrazione. Ha lavorato come operatrice in
due centri ludico-educativi per bambini e adolescenti nella favela di
Sapopemba a São Paulo, in Brasile. Si è occupata della redazione degli Atti
della Quattordicesima edizione degli Incontri internazionali di
Castiglioncello, "Il bambino s/confinato" (10/11/12 maggio 2002). Negli
ultimi anni collabora con il dipartimento di linguistica dell'Università di
Roma Tre, che realizza studi sulla linguistica somala, ed attualmente si sta
occupando della raccolta e della stesura di interviste rivolte a donne
straniere che abitano a Roma. Ha pubblicato alcuni racconti nella rivista
"Caffè" e in diverse antologie.
Per conoscerla meglio nel suo percorso di
impegno e di scritto il sito dell'Ancis vi segnala alcune dei suoi
innumerevoli scritti presenti nella rete.
Celatamente un suo scritto è presente nel
sito, però confidiamo prossimamente in un suo intervento diretto.
Interamente.
Nel Nord Est cresce il numero di lavoratori di origine straniera, ma
perdurano le difficoltà di inserimento.
Pinocchio nero. Ma è davvero nero questo Pinocchio?
Imaan.
L’Ufficio stranieri e il problema della casa.
I giovani e le differenze.
Lettera aperta.
I
somali dimenticati.
Isomali
dimenticati 1.
I
somali
dimenticati 2.
I
somali dimenticati 3.
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Il ruolo della diaspora nella ricostruzione della Somalia- un convegno a
Roma.
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Italiafrica- partecipazione o esclusione
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Un esilio a (Ey)L Flat. In viaggio fra Somalia, Olanda e Italia
Testimonianze sulle mutilazioni genitali femminili 2
C'è un
Presidente
GM -
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10/11/2004 |